Piano della mobilità ciclistica (PMC) della Città di Bellinzona

Ancora una volta la Città di Bellinzona spicca in materia di mobilità lenta, dando seguito al suo virtuosismo ormai decennale rispetto alle altre città ticinesi, in particolare a Lugano.

Il suo Piano della mobilità ciclistica (PMC), presentato pochi giorni fa alla stampa, si distingue anche a livello svizzero, considerato che solo le città di Basilea, Zurigo e Berna hanno allestito negli ultimi anni piani simili. Con il PMC, Bellinzona mira a diventare una “città della bici”, come ha sottolineato il sindaco Mario Branda, un modello a livello ticinese per l’utilizzo della bicicletta.

Il piano prevede 67 interventi, distribuiti su un arco di 15 anni e suddivisi in misure a corto, a medio e a lungo termine, per un investimento complessivo di circa 30 milioni di franchi. Parte di queste misure sono integrate nel Programma d’agglomerato del Bellinzonese di quinta generazione (PAB 5) con la possibilità di ottenere un cofinanziamento da Cantone e Confederazione.

Saranno realizzati nuovi percorsi e passerelle ciclopedonali, nuove corsie e strade ciclabili (che garantiscono una maggiore continuità), ma anche altre misure come l’estensione della moderazione di velocità sulle strade (30 e 20 km/h), senza dimenticare l’eliminazione di ostacoli fastidiosi e pericolosi, come la presenza di tombini sporgenti o di cordoli stradali insufficientemente smussati, nonché soprattutto la realizzazione di posteggi bici e stalli adeguati alle esigenze attuali dei ciclisti.

Pro Velo Ticino (PVT), consultata insieme ad altri portatori di interesse nella fase pre-progettuale del PMC, accoglie con grande soddisfazione questo progetto ambizioso e l’intento del Municipio di Bellinzona di raddoppiare la quota di ciclisti per gli spostamenti nel Comune (dal 3,2 al 6,4 %), ma auspica anche una maggiore considerazione di ciclisti e pedoni nella ridistribuzione dello spazio stradale soprattutto nelle zone urbane e negli agglomerati, rinunciando laddove non sia strettamente necessario al concetto di condivisione dello spazio residuo tra ciclisti e pedoni.

(comunicato stampa)