Pro Velo Ticino (PVT) si oppone fermamente alla decisione del Municipio di Minusio di vietare il transito delle biciclette in Via alla Riva in territorio di Minusio nei weekend e nei giorni festivi, come misura sperimentale.
Limitare la viabilità sicura dal traffico motorizzato per i ciclisti che si spostano da Tenero a Locarno e viceversa non è una soluzione adeguata e crea un ulteriore problema, considerato che manca un’alternativa valida per bypassare la zona lago.
Infatti a Minusio, nel punto in cui è stato posto il cartello di divieto, il ciclista che procede verso Locarno deve svoltare per imboccare via Remorino, all’altezza del sottopassaggio della ferrovia. Qui lo stato della strada è attualmente pessimo a causa dei lavori per la realizzazione della nuova stazione FFS e la pendenza della salita non è indifferente. Proseguendo vi è l’imbocco in via Rinaldo Simen, che attualmente presenta un problema in più: gli automobilisti che prima scendevano da via Simen passando da via Verbano per raggiungere il posteggio prima del sottopasso, ora, a causa dei lavori, svoltano su via Romorino, tagliando spesso la curva e mettendo in pericolo i ciclisti già in affanno per la salita. E tutto questo per dare più sicurezza ai pedoni lungo poche centinaia di metri condivise di via Riva, ma di una calibratura che permette la compresenza di pedoni e ciclisti, se entrambe le categorie di utenti rispettano alcune regole di comportamento.
Questa sperimentazione è fallimentare sul nascere perché i ciclisti, soprattutto le famiglie e gli anziani, continueranno a privilegiare la via del lago più sicura e comoda, per evitare via Simen meno adatta al transito delle biciclette perché stretta e interrotta da vie che l’attraversano.
Va inoltre sottolineato che il tratto vietato è parte della ciclabile cantonale 31, percorso Bellinzona-Cavergno. Secondo PVT, la decisione del Comune di Minusio, avvallata dal Cantone competente per la suddetta cantonale 31, contraddice la nuova legge federale sulle ciclovie, in vigore dal 1° gennaio di quest’anno che, nella definizione di rete ciclabile, introduce il concetto di continuità e sicurezza. Principi che secondo PVT sarebbero violati perché la continuità e sicurezza dei ciclisti non sono più garantite con il divieto.
Il problema della convivenza tra pedoni e ciclisti in questo tratto di lago del Locarnese non è nuovo. Sono state avviate anche campagne di sensibilizzazione (p. es. “Cortesia”) per spingere ciclisti e pedoni a rispettare alcune regole, cui PVT ha aderito. Per l’associazione questa è la giusta strategia che va però ripetuta e resa più capillare, e se del caso completata con misure di controllo più severe, senza escludere multe ai ciclisti più indisciplinati. Inoltre dovrebbe essere migliorata la segnaletica orizzontale, accentuando maggiormente la doppia presenza di pedoni e ciclisti e, dove possibile, separando i flussi.
Negli ultimi anni si è assistito a un aumento delle biciclette elettriche utilizzate anche da numerosi turisti che, nonostante l’età avanzata e la mancanza di esperienza, non sono sempre in grado di gestire al meglio questo tipo di veicolo più veloce e pesante in situazioni di pericolo. A questi si aggiungono gruppi di sportivi che sfrecciano con la bici da corsa, irrispettosi dei limiti di velocità e del buon senso. Il lavoro di responsabilizzazione va indirizzato soprattutto a queste due categorie, cui PVT chiede maggiore prudenza e rispetto degli utenti più esposti, come anziani e bambini, riducendo la velocità e assumendo un comportamento adeguato. Lo stesso vale per i pedoni con bambini o detentori di cani, invitati a controllare i propri figli e a tenere a guinzaglio stretto i cani.