Dando seguito a una raccolta di firme e alla richiesta di un gruppo di consiglieri comunali, Lugano reintroduce, dopo 5 anni di sospensione, un contributo per l’acquisto di una bici elettrica. Un contributo però dimezzato, con un tetto massimo di 250 franchi.
PRO VELO Ticino ricorda che il sussidio del 20%, elargito dal 2011 per 4 anni, insieme al bike sharing aveva dato alla mobilità luganese una prima apprezzabile spinta al cambiamento. Nella città fanalino di coda a livello nazionale per gli spostamenti in bicicletta e in testa a tutte le classifiche riguardanti il traffico motorizzato, si cominciava cioè a spostarsi anche diversamente. E questo nonostante gli ingiustificabili ritardi nella realizzazione di spazi e infrastrutture adeguati, all’origine peraltro di tutti i conflitti sorti in questi ultimi anni con gli altri utenti della mobilità dolce.
Con l’investimento di poco più di 40 mila franchi annui, insomma, si cominciava a dimostrarsi consapevoli che la questione climatica è importante, che le auto incolonnate e parcheggiate ovunque compromettono la qualità dello spazio pubblico e che c’è un altro modo di vivere la città.
Per PRO VELO Ticino, il mancato rinnovo del contributo, e ora la sua reintroduzione dimezzata, indicano che la città, in tema di mobilità sostenibile, è intenzionata a continuare sulla vecchia strada, adottando soluzioni e scelte al ribasso. E differenziandosi così ulteriormente dai numerosi comuni che in Ticino hanno ormai compreso l’importanza di un cambiamento.
All’associazione che promuove e difende gli interessi dei ciclisti non resta quindi che auspicare, dopo aprile, una compagine municipale più lungimirante e più attenta a quanto viene realizzato, in materia di mobilità e di attenzione all’ambiente, in molte altre città del mondo. O anche, semplicemente, al di là dei confini comunali.