Quella disgrazia ci fa riflettere

Corriere del Ticino

IL FATTO / Pro Velo Ticino si esprime sull’incidente di martedì sera a Riazzino: «Si aumenti la sicurezza a favore dei ciclisti, anche con sensori a bordo degli autocarri per evitare i cosiddetti “angoli morti”»

Un incidente mortale che fa riflettere, quello avvenuto martedì sera a Locarno-Riazzino: un 59.enne stava pedalando sulla pista ciclabile, quando è stato travolto da un autocarro che si stava immettendo in via Campagna. «Si tratta di una struttura che protegge bene e che dà la precedenza al ciclista. Tuttavia, ha questi varchi dove possono entrare dei mezzi. Siccome nei dintorni ci sono aziende importanti, è inevitabile la presenza di grossi camion in quel tratto», ribadisce al Corriere del Ticino Marco Vitali, presidente di Pro Velo Ticino. «È una combinazione di circostanze la cui dinamica sarà stabilita dall’inchiesta di polizia, che però mi ha fatto subito pensare a un’importante misura che si vuole introdurre a Milano a favore di chi sceglie le “due ruote”, vale a dire impedire la circolazione ai grandi mezzi privi di sensori speciali che

evitano i cosiddetti “angoli morti”. Questa sarebbe proprio un’ipotesi da verificare. L’introduzione generalizzata di questo tipo di sistema, che aumenta la sicurezza dei ciclisti, potrebbe aver dimostrato la sua utilità in un caso del genere? Ecco, quest’ultima tragedia dovrebbe farci pensare e valutare questa possibilità ». Vitali ricorda poi altri due fatti di rilievo con ciclisti coinvolti, come uno qualche anno fa a Moghegno o un altro più recente, a fine 2024 a Breggia, nel quale una 60.enne aveva poi perso la vita. In Vallemaggia, uno statunitense 49.enne era stato travolto da un 72.enne una volta sceso dal marciapiede, mentre la donna protagonista dell’evento nel Sottoceneri non si era più ripresa da una caduta nella quale non erano coinvolti altri utenti della strada.

Situazione scoraggiante

«La situazione sulle nostre strade, in generale, scoraggia molti a scegliere la bicicletta. Noi come associazione ci battiamo per favorire miglioramenti e un cambio di mentalità », conclude.