L’associazione Pro Velo prende posizione sul PAL5 e auspica misure più incisive per la mobilità dolce

Corriere del Ticino

«Linea di collina? Meglio la ciclabile E in centro città...»

TERRITORIO / L’associazione Pro Velo prende posizione sul PAL5 e auspica misure più incisive per la mobilità dolce

Sul PAL5 «qualche pedalata nella gusta direzione », ma si poteva fare di più. Firmato: Pro Velo Ticino. L’associazione che promuove la bicicletta come mezzo individuale di trasporto ha recentemente preso posizione sul Programma d’agglomerato di quinta generazione, non tanto nel suo complesso principalmente sulla strategia e le misure riferite alla mobilità ciclistica «e alle componenti del traffico che più o meno direttamente la riguardano». « Per una città che non è stata considerata degna di meritare un collegamento di SvizzeraMobile, un cambio di passo avrebbe dovuto costituire, come più volte ripetuto, un postulato guida», si legge nell’articolata presa di posizione di 13 pagine. « La strategia d’intervento non può limitarsi – anche se sono iniziative di per sé lodevoli – alla demarcazione di alcune corsie ciclabili, ai diversi semafori dedicati e alla posa di una grande quantità di cartelli indicatori, collocati pure sulle grandi direttrici più trafficate. Richiede invece scelte di campo, creazione di spazi e interventi infrastrutturali».

Insomma, sulla mobilità lente si poteva fare di più: «Sarebbe stato auspicabile, in particolare nel comparto cittadino, integrarli con misure chiare in grado di spianare la strada a forme di mobilità più sostenibile in tutto l’agglomerato », scrive Pro Velo.

Un esempio: l’associazione si è schierata a favore della pista ciclabile sull’attuale linea ferroviaria di collina della FLP. Pro Velo ritiene infatti « che realizzare un accesso da ovest alla stazione di Lugano e al polo urbano sia imprescindibile, e indiscutibilmente più importante del mantenimento della linea FLP per i casi di manutenzione o di incidente in galleria della futura linea del tram-treno. Attualmente le condizioni minime di sicurezza e di agio, in questo comparto, ai ciclisti non sono infatti date ». Inoltre, « la possibilità di accedere alla stazione in bicicletta da Bioggio, da Agno, da Collina d’Oro, da Sorengo, da Muzzano e dalle diverse frazioni in prossimità del percorso non può che costituire un importante incentivo alla mobilità dolce e un efficace freno a quella motorizzata». Per l’associazione, dunque, occorre osare di più: «Se l’ambizione è quella di invertire le tendenze delle quote modali della mobilità, alcune scelte possibili anche a breve e con costi relativamente contenuti ci sarebbero». Alcune « potrebbero fungere da efficace apripista alle realizzazioni più impegnative. Darebbero inoltre un seguito a ciò che si ha avuto il coraggio di fare sul Lungolago, in via Magatti e in via della Posta: alla base di questi interventi non può che esserci, a sud di via Balestra, una Zona 30 generalizzata in tutto il centro cittadino. Questa cintura a 30 km/h consentirebbe anche, a chi pedala, di raggiungere con maggiore sicurezza buona parte delle direttrici protette al di fuori del centro cittadino».

 

Sostituire i binari

con una ciclopista «incentiverebbe la mobilità dolce su quel tratto»

 

leggi la presa di posizione sul PAL5 completa