I posteggi bici sono parte della rete ciclabile

Nella nuova legge federale sulle vie ciclabili (legge sulle ciclovie) la “rete ciclabile” è ora definita con maggiore precisione. All’articolo 2 è specificato che “le reti ciclabili sono vie di comunicazione per ciclisti comunicanti e continue dotate delle opportune infrastrutture”. E tra queste infrastrutture sono incluse (all’art. 3 cpv. 2), oltre a strade con corsie ciclabili, strade ciclabili e ciclopiste, anche “parcheggi per biciclette e infrastrutture simili”. Pertanto una rete ciclabile sprovvista di posteggi bici non soddisfa i requisiti e non può quindi essere considerata tale ai sensi della legge. Ciò obbliga le autorità cantonali e comunali a completare le reti ciclabili con posteggi bici realizzati sulla base di standard attuali, che rispondano ai criteri di funzionalità e sicurezza, anche perché a una rete ciclabile sprovvista di posteggi bici potrebbe essere negato il contributo federale (ai programmi di agglomerato) perché lacunosa o carente a livello qualitativo.  

Ai giorni nostri un posteggio bici dovrebbe anche tenere conto dell’evoluzione della bicicletta, con particolare riferimento alle e-bike, più costose e delicate e che richiedono strutture di appoggio e di fissazione sicure.

Tutto ciò spiega in parte le iniziative di città e comuni per estendere il numero di posti bici e sostituire le vecchie rastrelliere inadeguate. E’ il caso della città di Lugano che ha recentemente definito un piano di posteggi per biciclette che prevede tra l’altro la posa di 250 archetti nei diversi quartieri cittadini. Quelli non più adeguati sono già stati rimpiazzati.

Contro corrente la scelta dell’Istituto di ricerca in biomedicina IRB di Bellinzona, che ha appena inaugurato in suoi nuovi spazi nella Turrita. La scelta delle rastrelliere per le biciclette dei collaboratori stride nettamente con la contemporaneità dei nuovi edifici e con lo spirito innovativo della sua ricerca scientifica. Pur essendo supportata finanziariamente da Confederazione, Cantone Ticino e Città di Bellinzona, i responsabili della costruzione del nuovo stabile hanno preferito riproporre stalli per biciclette vetusti e non funzionali alle esigenze attuali. Una scelta che andrà sicuramente a scapito dei molti ciclisti che vi lavorano.