Anche il Consiglio nazionale approva la legge sulle ciclovie

Dopo il Consiglio degli Stati, ora anche il Consiglio nazionale ha accolto il testo di legge sulle ciclovie che concretizza l’articolo costituzionale sulle biciclette approvato tre anni fa da Popolo e Cantoni.

Nel testo finale, la Camera del Popolo allineandosi alla decisione di quella dei Cantoni, ha confermato l’esclusione del diritto di ricorso delle associazioni specializzate contro le decisioni delle autorità cantonali o federali relative alle vie ciclabili nonché contro i piani d’utilizzazione, sconfessando la volontà espressa dal Consiglio federale nel disegno di legge.

Nella versione della legge deliberata dal Nazionale è stata ritoccata la posizione del Consiglio federale e del Consiglio degli Stati su un punto importante su cui si batte attualmente PRO VELO Ticino, ossia la continuità e il collegamento in rete delle ciclovie. Sulla spinta dell'UDC, infatti, che ha criticato i costi inerenti alla realizzazione di nuove piste ciclabili e in particolare di piste ciclabili comunicanti e continue, il Nazionale, come il Governo, propende per un "tracciato diretto" e non “per quanto possibile diretto” come chiedevano i senatori.

Ricordiamo che lo scopo del nuovo articolo costituzionale è di realizzare una rete ciclabile efficiente e sicura che contribuisca a separare le correnti di traffico e a gestire meglio la mobilità, riducendo le interferenze tra auto, bici e pedoni e di conseguenza il rischio di incidenti.

Le divergenze tra Consiglio degli Stati e Consiglio Nazionale dovranno ancora essere appianate prima dell’entrata in vigore della nuova legge. Non vi è da attendersi il lancio di un referendum.