La giornata mondiale della bicicletta e le elezioni Europee

Alex D'Agosta

Oggi, 3 giugno, si celebra la Giornata Mondiale della Bicicletta, istituita dall'ONU nel 2018 per promuovere l'uso della bici come mezzo di trasporto sostenibile. La giornata sottolinea i benefici del ciclismo, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della salute pubblica e la decongestione del traffico urbano. In molte città del mondo, si organizzano eventi e iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica sui vantaggi della bicicletta, incoraggiando politiche a favore delle infrastrutture ciclabili.

Qualche volta è stata considerata anche in Ticino: ci sono state fortunate coincidenze come nella 35ma edizione del Gran Premio Città di Lugano nel 2018, che si svolse proprio il 3 giugno nella prima edizione di questa giornata di interesse pubblico. L’anno dopo, la Città di Lugano inaugurava due tratti di percorsi ciclabili, dal Parco Ciani fino a Via Beltramina, passando per la sede storica dell’USI. Poi una lunga ‘pausa Covid’ e solo il 2023 Pro Velo Ticino, grazie anche alla fortunata collocazione di sabato, era riuscita a organizzare una bella pedalata nella Valle del Vedeggio. Ma non cadrà più nel week-end fino al 2028-2029, quindi urge una riflessione.

L’utilità di portare all’attenzione pubblica il ruolo della bicicletta non dovrebbe essere in discussione. La Giornata Mondiale della Bicicletta mira a ispirare un futuro più verde e salutare, promuovendo un cambiamento culturale verso la mobilità sostenibile.

Sarebbe indubbiamente importante agevolare la possibilità di organizzare eventi ufficiali e mobilitare ciclisti ad esempio attraverso pedalate collettive, workshop sulla manutenzione delle bici e campagne di sensibilizzazione. Queste attività non solo rafforzano il senso di comunità tra i ciclisti, ma anche evidenziano l'importanza di politiche pubbliche che favoriscano la sicurezza e l'accessibilità per i ciclisti.

Inoltre, la Giornata Mondiale della Bicicletta offre l'opportunità di riflettere sul ruolo cruciale del ciclismo nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell'ONU. Promuovendo l'uso della bicicletta, possiamo contribuire a città più sostenibili, ridurre la povertà, le disuguaglianze sociali e migliorare la salute pubblica, dimostrando come una scelta semplice possa avere un impatto significativo sul nostro pianeta e sulla nostra società.

 

La bici nelle elezioni europee

Impossibile non ricordare infine che quasi un milione e mezzo di popolazione residente in Svizzera, su un totale di 2.296.000 persone (dati UST/2022) ben 1.478.600 siano di provenienza europea e quindi chiamati alle urne questa settimana: in media, un residente su sei nella confederazione, circa uno su quattro nel Canton Ticino. L’ECF, l’associazione ombrello che riunisce associazioni di ciclisti e sostenitori della mobilità ciclabile in Europa, coordina e promuove gli interessi dei ciclisti in tutto il continente (Svizzera inclusa considerando l’adesione di Pro Velo Suisse) ha per l’occasione redatta e diffuso un manifesto per le elezioni europee 2024 e creato una campagna condivisa internazionalmente con il nome di #votebikeeu. In esso sono contenuti principi ben noti, a partire dai concetti che determinano l'importanza del ciclismo come mezzo di trasporto democratico, accessibile ed economico, che offre benefici sociali, economici e ambientali significativi.

L'ECF chiede ai membri del Parlamento Europeo di sostenere l'implementazione della Dichiarazione Europea sul Ciclismo, una roadmap strategica per promuovere il ciclismo in tutta l'UE. Tra le misure proposte vi sono l'aumento dei fondi per infrastrutture ciclabili, il miglioramento della sicurezza stradale, e il supporto allo sviluppo della rete ciclistica EuroVelo. La rete EuroVelo attraversa la Svizzera con diversi percorsi per migliaia di chilometri ma i tratti ticinesi purtroppo non si distinguono per essere quelli più continui, sicuri e con le superfici più coerenti o meglio mantenute.

Il cuore del manifesto consiste nella ricerca di attuazione dei punti fondamentali della European Declaration on Cycling che anche la confederazione dovrebbe far propri. In particolare, le autorità nazionali e locali dovrebbero trarre ispirazione dai principali punti in esso contenuti:

  • rendere il ciclismo una priorità politica per i trasporti
  • permettere a più persone di usare la bici più spesso (obiettivo: raddoppio chilometri percorsi entro il 2030), anche attraverso la creazione di nuove infrastrutture (100.000 nuovi chilometri ciclabili entro fine decennio)
  • sviluppare e implementare una metodologia coerente per la raccolta dei dati sull’uso della bicicletta, allo scopo di utilizzare tali informazioni per prendere decisioni informate sullo sviluppo della mobilità e del turismo in bici
  • migliorare la sicurezza delle strade, riducendo la velocità dei veicoli in aree urbane e supportare la creazione di nuove leggi per garantire una migliore sicurezza stradale ai ciclisti